La ricchezza nazionale nelle mani di pochi faccendieri

Non si rende conto Di Maio, in questo probabilmente affiancato da Salvini, che lo sviluppo dell’economia italiana si ottiene soltanto mediante le nazionalizzazioni e non consegnando le fonti di produzione di ricchezza in mano di privati, che tra l’altro hanno ampiamente dimostrato di non saper gestire queste fonti loro cedute.

Di ciò sembra che il governo non se ne renda conto e l’ultimo documento di economia e finanza prevede una svendita di milioni e milioni di euro di immobili pubblici: un assurdo!

Prendiamo esempio dalla Francia e dalla Germania; istituiamo almeno una banca pubblica; acquistiamo con diritto di prelazione le imprese strategiche in vendita (cosa che non si è fatto per la Magneti  Marelli necessaria per costruire automobili elettriche); in una parola riportiamo nella proprietà pubblica ciò che in dispregio degli interessi nazionali è stato ceduto a singoli privati.

In questa fase storica l’unico modo per governare l’Italia è seguire una politica di sviluppo economico il quale non può realizzarsi se non con un pesante intervento dello Stato nell’economia.

Professor Paolo Maddalena.

Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

 

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