Nel caos determinato dalla caccia al voto si dimentica la xylella

Nel caos determinato dalla caccia al voto tra i due maggiori esponenti del governo, un tragico pericolo che incombe è quello dell’approvazione del “Decreto Emergenze” che, tra l’altro, distruggerebbe 11 milioni di ulivi del Salento, sulla base di un presupposto (l’infezione della Xylella) dichiarato erroneo persino dal Centro europeo per la Scienza, l’Etica e il Diritto (European Centre for Science, Ethics and Law – Ecsel).

D’altro canto i provvedimenti della Commissione europea, quelli del Decreto Martina, della Regione e degli altri organi amministrativi sono chiaramente determinati dalla volontà delle multinazionali che vogliono sostituire all’olio di qualità prodotto nel Salento, un olio molto scadente prodotto da piante importate dagli Stati Uniti che durano in vita non più di tre anni e devono essere sostituiti da altri alberi similari in modo da ottenere legname per le centrali a biomassa.

In sostanza i due principali esponenti del Governo promettono una politica inflazionistica che ha come effetto l’ulteriore aggravamento economico degli italiani, specie se pensionati (anche essi oggetto di attacco) e non risolvono nessun problema ne in Italia ne in Europa.

Si è perso di vista che la nostra politica interna deve fondarsi sul recupero delle fonti di produzione di ricchezza per incrementare lo sviluppo e rendere possibile la distribuzione della ricchezza stessa alla base della piramide sociale.

Quanto all’Europa quello che serve non è sbattere i pugni sul tavolo o allearsi con i sovranisti (che ci hanno arrecato notevoli danni), ma è il pretendere legittimamente una condizione di parità con gli altri stati come prescrive l’articolo 11 della Costituzione e, soprattutto impedire, che la Commissione europea lasci passare indenni le grosse violazioni dei trattati da parte di Francia e Germania e si accanisca contro i nostri poveri conti pubblici.

Ciò detto ci rivolgiamo ai politici perché si impegnino a rafforzare la posizione dell’Italia in ambito europeo e al Presidente della Repubblica perché voglia bloccare soprattutto l’articolo 8 del Decreto Emergenze tenendo presente che la nostra Costituzione, che egli conosce meglio di ogni altro, impone l’adozione di leggi che attengono all’etica e alla morale e non siano distruttive del territorio italiano e della salute degli italiani stessi.

A tal proposito riteniamo doveroso che la nostra associazione Attuare la Costituzione sottoscriva l’appello del Presidente di Ecsel Luca Marini al quale ha aderito anche la nota ambientalista Vandana Shiva.

Professor Paolo Maddalena.

Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

 

ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE ATTUARE LA COSTITUZIONE

2 Responses

  1. Scrive Luca Marini <>
    Come pure è noto, quanto sopra ha origine nel <>.
    Se dunque un organo di controllo rieva queste cose perchè il suo potere è nullo, anche fosse solo per un ripensamento?
    Si può essere sicuri al cento per cento che l’Università di Bari non sia collegata a poteri forti quelli che vogliono l’azzeramento delle diversità, legate esclusivamente al territorio, per creare un nuovo mondo uguale e senza più complessità? e ciò lo si può pensare solo per l’Università e non per chi ha il potere legislativo che non legge altre campane e neanche legge l’allarme di una onesta Procura?
    Quanto a noi siamo in ancien regime: se nel salento si ribellano questo è un problema del salento; un inceneritore è un problema dei paesi coinvolti… ma la storia non è lineare e bisogna sempre cercare l’impredicibile che faccia rinascere la Comunità /stato dove si possa dire che è anche mio problema non solo dei salentini.
    E l’impredicibilità si ottiene con la verità, ciò che temono i mondializzatori.
    Qui è da ricostituire tutto…

    1. Per motivi probabilmente tecnici sono mancati
      Nel primo
      “la Procura di Lecce ha nettamente evidenziato come la gestione dell’intera vicenda Xylella sia stata caratterizzata da “molteplici aspetti di irregolarità, pressapochismo e negligenza”, che si sono tradotti in “comportamenti assolutamente disarticolati, caratterizzati da scarsa tras0parenza e professionalità e non consoni ad una corretta gestione dell’emergenza””
      Nel secondo
      “sostanziale monopolio scientifico dell’Università di Bari e dei laboratori ad essa collegati, come ha rilevato la Procura di Lecce”

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