Non si tocchi l'acqua pubblica del Meridione d'Italia!

Non si tocchi l'acqua pubblica del Meridione d'Italia!

Arriva la lettera della Commissione europea che notifica l’inizio della procedura di infrazione per eccessivo debito (34 miliardi).

Intanto il governo si appresta a spendere 60 miliardi per quota 100 (la modifica dell’età pensionabile voluta da Salvini) e reddito di cittadinanza (voluto da Di Maio) e infine 60 miliardi per la Flat Tax (voluta da Salvini).

In questo quadro il Governo si appresta a vendere fonti di produzione della ricchezza nazionale, come il parmigiano reggiano, mozzarella di bufala e gorgonzola ai francesi, non si sa per quanto, e ciò avviene in contrasto con il fatto che il governo tedesco, difronte al tentativo di Mediaset di acquisire parte di ProSieben, è intervenuto immediatamente bloccando l’operazione.

L’azione negativa del governo si esplicita anche nella disposizione di cui all’articolo 24 del decreto “crescita”, il quale sottrae alla proprietà pubblica, per farla confluire in una grande società per azioni, le sorgenti, la raccolta e la distribuzione dell’acqua di tutto il meridione.

Intanto l’autorità per l’energia fa rilevare l’illegittimità dell’utilizzo del fondo di riequilibrio dell’energia per concedere ad Alitalia un prestito a fondo perduto, in attesa della sua definitiva cessione a vettori stranieri.

Mai come in questo periodo si è visto un governo, che proclama la sua contrarietà al sistema economico predatorio del neoliberismo, agire in così esplicita contraddizione con quanto afferma e seguire in concreto i canoni neoliberisti dei governi precedenti.

Se si vuole ottenere il rispetto dei nostri diritti in Europa ed essere trattati in condizioni di parità con gli altri Stati (art.11 Cost.), occorre fare il contrario di quello che si fa: occorre ricostruire il patrimonio pubblico italiano ceduto o reso cedibile a singoli soggetti specialmente stranieri e non fondare le proprie azioni su un perenne indebitamento. Il patrimonio pubblico, infatti, produce ricchezza e averlo ceduto a privati ha tolto al popolo gli strumenti economici per ristabilire la propria economia e quindi la stessa possibilità di vivere.

infine è assurdo spostare l’opinione pubblica contro l’accoglienza ai migranti, addirittura impedendo il loro salvataggio dall’annegamento in mare.

Questa è inciviltà, che, unitamente a quanto si è detto  a proposito dell’economia, sta portando il popolo italiano alla sua definitiva rovina.

Salvare l’Italia non è impossibile: è tutto scritto nel titolo terzo della parte prima della Costituzione, la quale impone tra l’altro che la proprietà privata (quella descritta dall’articolo 832 del Codice Civile) sia informata all’osservanza del principio esterno della funzione sociale della proprietà (art.42 Cost.) e che le contrattazioni debbono osservare il limite esterno costituito dal non essere in contrasto con l’utilità sociale o svolte in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana (art.41 Cost.).

Gli intellettuali che cincischiano sull’intoccabilità dell’articolo 832 del Codice Civile non si rendono conto di trasgredire le regole precettive ed imperative (vedi art. 1418 Codice Civile) della Costituzione e si rendono inconsapevolmente responsabili della rovina del nostro paese.

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