La ricchezza delle fonti di produzione torni al popolo italiano

La ricchezza delle fonti di produzione torni al popolo italiano

L’analisi “costi benefici” che non tiene conto dei valori massimi dell’ambiente, della natura e della salute umana, è un espediente miserevole per far passare tutte le opere previste dai precedenti governi ad esclusivo beneficio della finanza imprenditoriale.

Abbiamo già detto sì alla Tap, abbiamo già detto sì all’ILVA, stiamo per dire sì alla Tav, Toninelli ha dato il suo assenzo per il Terzo Valico: insomma le promesse più serie dei 5 Stelle sono cadute nel vuoto e nulla è cambiato rispetto ai governi precedenti.

Occorre che gli italiani onesti (e ce ne sono) facciano sentire la loro voce sia come singoli, sia nelle molteplici associazioni diffuse sul territorio (grande interesse sotto questo profilo desta il Movimento DemA): un’unione fra questi vari movimenti potrebbe essere, quanto meno, un ostacolo all’azione deleteria della destra e in particolare di Berlusconi, il quale ha già aperto il mercato dei parlamentari e non può ascriversi nessun merito nella gestione della cosa pubblica.

Infatti ha sdoganato l’opposizione ai costumi tradizionali, ha reso la scuola inutile per la formazione morale e personale degli studenti (propugnando inglese, impresa e internet), ha posto in vendita l’intero patrimonio immobiliare italiano senza neppure far salvi gli immobili di valore storico e artistico, ha reso alienabili il demanio idrico, il demanio marittimo, il demanio minerario e il demanio culturale, ha reso legittimi i derivati, che sono prodotti finanziari estremamente tossici, i cui effetti negativi si riversano sul popolo italiano, ha fatto leggi nel proprio esclusivo interesse, diminuendo le norme contro la delinquenza comune e organizzata e rendendo non perseguibili moltissimi reati finanziari, e tutto questo in base ad una potenza economica costituita da un bene non suo, ma del popolo cioè le frequenze televisive che gli sono state donate gratuitamente.

Affermare con Renzi che bisogna chiedere scusa a Berlusconi è ridicolo, l’Italia, se vuole risorgere, deve fare il contrario di quanto si è fatto finora: non deve privatizzare, cioè non deve donare beni e servizi pubblici a singoli privati qualitativamente affini a Berlusconi, facendo in modo che i profitti dei servizi pubblici essenziali, vedi ponte di Genova, incassati da privati incapaci di gestire beni pubblici, rifluiscano nel bilancio dello Stato e facendo in modo che le imprese strategiche inerenti a fonti di energia (gas luce), anche esse regalate a privati incapaci di gestirle, tornino in mano pubblica e così anche le situazione di monopolio, come prescrive l’articolo 43 della Costituzione.

L’Italia deve inoltre impedire le delocalizzazioni, che creano disoccupazione e miseria. Non deve costruire grandi opere alla Toninelli, ma nazionalizzare le fonti di produzione di ricchezza (rotte aeree, linee ferroviarie, autostrade, frequenze televisive, turismo, linee marittime, ecc.), facendo in modo che la ricchezza prodotta da queste fonti torni al popolo italiano e non venga dissipata tra singoli soggetti o società per altro incapaci di svolgere i loro compiti.

Professor Paolo Maddalena.

Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

 

One Response

  1. Purtroppo l’Italia è il paese del tradimento.
    Il paese dove chi non tradisce è senza voce. O viene controllato per impedirgli di portare conoscenze e sapere.
    Il paese che dimentica quello che ha subito.
    Ma questo non è un caso, è tutto voluto da chi ha seminato analfabetismo funzionale che anni fa il prof. Tullio de Mauro calcolava essere al settanta per cento.
    Ha scritto Sciascia ne “il giorno della Civetta” “ciò che la mente non intende il cuore lo intende” e tutti stanno svendendo le aspettative di cambiamento perché sanno che chi ha votato per quel cambiamento lo ha fatto di “pancia” e non di mente.
    Nessuno sembra interessato con azioni e parole a trasferire la consapevolezza popolare dalla pancia alla mente.
    Il renzusconismo poi è impunità per i “traditori della patria” e bisogna domandarsi per quali scelte politiche costoro sono ancora a piede libero… ad alitare sul collo dell’Italia.
    Di sicuro non è per mia scelta politica.

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