La funzione sociale, la proprietà privata e il diritto all'abitare

La funzione sociale, la proprietà privata e il diritto all'abitare

La tragica fine della povera sedicenne stuprata e uccisa da un gruppo di criminali, meritevoli delle più gravi sanzioni penali, pone in primo piano il problema della prevenzione e quello, cosiddetto, dello sgombero di abitazioni abusivamente occupate.

Le parole del Ministro dell’Interno “Tornerò con la ruspa e rispedirò a casa questi immigrati sopraffattori” non risolvono nulla. Il rione San Lorenzo è da tempo abbandonato a se stesso e la polizia è insufficiente, per numero, per svolgere le sue funzioni di prevenzione dello spaccio di stupefacenti e degli atti di violenza che da tempo si susseguono l’uno all’altro.

Inoltre, il problema delle occupazioni abusive non si risolve con le ruspe e con gli sgomberi, dopo i quali i cosiddetti abitanti abusivi non possono dissolversi nel nulla e sono costretti a cercare disperatamente un’altra soluzione abitativa.

Il problema è che, nella mente dei nostri politici, si è radicata l’idea che la proprietà privata nominale prevale sulle necessità urgenti e indilazionabili dei cittadini. Insomma, si tratta dell’idea neoliberista che, a quanto pare, ha oscurato le menti dei nostri governanti. Eppure sul piano giuridico la soluzione c’è.

Infatti, il diritto di proprietà privata, di cui all’articolo 832 del Codice Civile, va letto alla luce del comma 2 dell’articolo 42 della Costituzione, secondo il quale “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge allo scopo di assicurarne la funzione sociale” dunque se, come nel caso in esame, si tratta di immobile abbandonato non è più possibile parlare di un diritto di proprietà giuridicamente tutelato.

Per Costituzione tale bene è passato nella proprietà collettiva del Comune, il quale è tenuto a usarlo unicamente per scopi sociali qual è per l’appunto l’ospitalità per i poveri che non hanno un tetto sulla loro testa. Il Ministro dell’interno e la Sindaca di Roma si diano, dunque, carico di quest’obbligo che loro impone la Costituzione. E non si parli più dei poveri che non hanno dove dormire, come degli abusivi, che dovrebbero dileguarsi nel nulla.

Il diritto all’abitazione è sancito, per altro, dall’articolo 47 della Costituzione e i politici non possono prescindere da questa disposizione. Sgomberare gli immobili abbandonati, abusivamente occupati, senza offrire una soluzione alternativa è dunque un atto difforme da quanto impone la nostra Costituzione Repubblicana. Che i nostri politici si impegnino in un lavoro costruttivo e non si limitino a  espressioni ad effetto pubblicitario e privi di qualsiasi concretezza

Professor Paolo Maddalena.

Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione Attuare la Costituzione.

 

 

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