Draghi al potere: un cambiamento radicale dei politici nel giro di 24 ore

Draghi al potere: un cambiamento radicale dei politici nel giro di 24 ore

I contagi del Covid-19 sono più o meno stabili. Tuttavia i virologi invitano alla prudenza, poiché l’attuale situazione italiana potrebbe essere conseguenza delle maggiori restrizioni del periodo natalizio, indebolite le quali, il corona virus potrebbe risalire la sua curva.

Sul piano politico è strabiliante che tutti i partiti, i quali fino a ieri, avevano osteggiato in tutti i modi il governo Conte, che pure aveva svolto al meglio le sue funzioni, sono oggi tutti concordi nel dire sì al governo Draghi.

Ci si domanda se i nostri politici, da persone poche attente a perseguire gli interessi italiani, siano d’improvviso diventati dei patrioti, che vogliono salvare la loro patria.

Questo cambiamento sarebbe un fatto storico di enorme importanza, ma presuppone un dato che per ora non abbiamo, perché vorrebbe dire che Mario Draghi, già esaltatore delle privatizzazioni e poi braccio destro delle privatizzazioni effettuate da Ciampi e da Amato, si sia anche egli convertito, dal bieco neoliberismo, che esalta i ricchi distruggendo i poveri, a una visione della politica conforme ai sani principi economici del keynesianesimo recepiti dalla nostra Costituzione.

Se i partiti hanno agito indipendentemente da questa inevitabile premessa, che a noi appare soltanto probabilistica, potremmo dire che l’Italia ha finalmente imboccato la via giusta.

Ma invero non si hanno minime notizie su come la pensa effettivamente Draghi.

Per saperlo, dovremo vedere quali fini si proporrà il suo governo e come agirà. In particolare se continuerà a svendere l’Italia a multinazionali straniere, privandola di tutte le sue fonti di ricchezza e sottoponendola ai voleri dei Paesi forti dell’Europa, o se invece risolverà in modo favorevole agli italiani le varie questioni che sono sul tavolo, da Alitalia alle autostrade, dall’Ilva a Whirlpool, dai porti alle acciaierie in Sardegna, dalla scuola alla sanità pubblica e così via dicendo.

Ci rivolgiamo ancora una volta agli italiani di buona volontà, che sono molti, anche se distribuiti in piccole associazioni, affinché tengano alta la guardia e cerchino di mettere in luce quali sono i veri convincimenti, da un lato di Draghi e dall’altro dei politici.

Quello che è certo è che l’Italia si trova ora a una svolta decisiva, la quale deciderà del suo futuro.

Insomma, o la pandemia avrà compiuto il miracolo di cambiare l’immaginario collettivo, facendo capire quanto importante sia mantenere, come ha fatto Macron, nella proprietà pubblica del Popolo i servizi pubblici essenziali, le industrie strategiche, le fonti di energia e le situazioni di monopolio (art. 43 Cost.), oppure se saremo costretti a rassegnarci a un ruolo secondario nel mondo, divenendo succubi della volontà degli attuali manovratori europei e di Paesi stranieri.

In altri termini, se terremo alti i valori del Risorgimento e della Resistenza, riassunti nella nostra Costituzione, o se dovremo tornare nella posizione di servaggio che per tanti secoli ha tenuto gli italiani sotto il potere di autorità straniere, le quali oggi si identificano soprattutto con le multinazionali e le banche.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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