Uno spiraglio di mutualità si apre nell'UE, ma restano gli egoismi dei Paesi del nord

Uno spiraglio di mutualità si apre nell'UE, ma restano gli egoismi dei Paesi del nord

I contagi da corona virus diminuiscono in Italia e in Europa. Aumentano nel resto del mondo.

Nel vertice dei capi di Stato e di Governo di ieri si è dato via libera all’utilizzo, da parte dei Paesi membri, dei prestiti messi a disposizione dall’Unione europea a favore dei singoli paesi membri e relativi al Mes (per 240 miliardi), alla Bei (per 200 miliardi) e al Sure (per 100 miliardi), riguardanti rispettivamente, la sanità, le imprese, l’occupazione.

Ogni paese membro sarà libero di chiedere il prestito voluto. Per quanto riguarda il Recovery Fund, che contempla l’elargizione di oltre 1000 miliardi con una parte a fondo perduto e una parte a interesse minimo, la discussione è stata rinviata al 6 maggio. Quando la Presidente della Commissione europea presenterà il progetto al Consiglio europeo, chiedendo la ratifica da parte dei Pesi membri.

C’è diversità di vedute sulla data di utilizzo di questo fondo, che per l’Olanda e altri Paesi del nord, dovrebbe decorrere dal primo gennaio 2021, in quanto connesso con il bilancio dell’UE del prossimo quinquennio, e per altri, come Francia, Italia e altri Stati del Sud Europa, dovrebbe essere immediato, studiando il modo per ottenere questo risultato.

Insomma si apre uno spiraglio di solidarietà limitato al Recovery Fund, ma restano ancora forti i contrasti di interesse all’interno dell’Unione europea.

Un’ottima notizia che viene pubblicata dall’Ansa è che l’Alitalia sarebbe interamente nazionalizzata. Se il governo Conte procederà davvero su questa linea, potremmo dire che esso ha imboccato la via giusta per ricostruire il patrimonio pubblico italiano, facendo entrare i relativi guadagni nel bilancio dello Stato, difendendo l’occupazione e resistendo così agli assalti del mercato generale.

Ricordiamo che la proprietà pubblica del Popolo, nei settori dei servizi pubblici, delle fonti di energia e delle situazioni di monopolio è imposto dall’articolo 43 della Costituzione.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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One Response

  1. Buon giorno Dott. Maddalena Lei afferma che la nazionalizzazione dell’Alitalia farebbe “entrare i relativi guadagni nel bilancio dello Stato”. Anche per me se ci sono guadagni è meglio che ne goda il pessimo bilancio dello Stato.
    Motivato da ciò, ho fatto un po’ di ricerche su internet, conscio delle fakes di chi manipola la realtà per propri fini.
    Trovo report dell’AGI, l’agenzia controllata dall’ENI, quindi dallo Stato, la penserei attendibile per notizie sullo Stato (ma … non si sa mai …). L’articolo del 5/10/2019 “Quanto ci è costata finora l’Alitalia” al link https://www.agi.it/fact-checking/alitalia_costi-6297425/news/2019-10-05/ riporta Bilancio netto Entrate-Uscite anni 1974-2007, negativo per € 3,3 Miliardi; anni 2008-2017 altri € 4,1 miliardi: totali 1974-2017 Bilancio negativo di 7,4 miliardi.
    Rivalutazione e “altri prestiti ponte” ad ottobre 2019, Bilancio Negativo sale a € 8,7 MILIARDI.
    Conclude dicendo che: “Altre stime danno poi un totale ancora più elevato”.
    Posso chiederle se la sua affermazione “facendo entrare i relativi guadagni nel bilancio dello Stato” è una personale opinione o se proviene dal resoconto di altri dati certi?
    In tal caso potrebbe fornire la fonte per verifica?
    Le auguro una buona Festa della Liberazione di cui oggi forse ne constatiamo il significato, forse!

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