Il mutamento climatico e i suoi effetti irreparabili dominano la stampa odierna

Il mutamento climatico e i suoi effetti irreparabili dominano la stampa odierna

Il problema numero uno dell’umanità, e cioè il mutamento climatico dovuto al riscaldamento dell’atmosfera con i tragici effetti che produce, domina la stampa odierna. Si tratta di un fenomeno che peggiora da tempo, al quale i politici hanno sempre dato poca importanza, ma che ha effetti negativi, e forse a questo punto irreversibili, sulla vita dell’uomo e del Pianeta.

L’aumento della temperatura dell’atmosfera provoca infatti effetti di carattere estremo, sia per quanto riguarda i nubifragi, sia per quanto riguarda la siccità, sia per quanto riguarda gli incendi.

Si tratta di un procedimento che si autoalimenta, la cui causa è soprattutto l’immissione nell’aria di gas serra, per il quale molti scienziati, non condizionati dalle ricadute politiche delle loro affermazioni, hanno dichiarato da molto tempo che l’unico rimedio da adottare è il taglio delle attività inquinanti, appello fino ad oggi del tutto inascoltato dai politici di tutti i Paesi interessati.

E si deve aggiungere che questo fenomeno incide direttamente sull’economia, specialmente per l’accennato effetto della siccità, la quale distrugge i raccolti e, come avvenuto in Germania a proposito della non navigabilità del fiume Reno, anche sui trasporti per via fluviale.

E a proposito di economia i giornali odierni pongono in evidenza gli effetti negativi della guerra in Ucraina, che ha provocato una forte inflazione specialmente in Germania (8,5% su base annua), il cui Pil dell’ultimo anno non ha segnato nessun progresso. Grande è pertanto la preoccupazione degli investitori tedeschi, che, ricordando la grande inflazione che stroncò la Repubblica di Weimar, stanno ritirando i loro investimenti dal mercato generale.

Il Problema è notevole perché la Germania è stata finora l’elemento trainante dell’economia europea. E si deve sottolineare, che, sul piano strettamente economico, la causa della attuale inflazione è da ricercarsi nel fatto che l’antico sistema economico produttivo di stampo keynesiano, che utilizzava la proprietà pubblica demaniale del Popolo per incidere in modo istantaneo nelle situazioni di emergenza è stato sostituito, per quanto ci riguarda con leggi incostituzionali, dal sistema economico predatorio neoliberista, che ha distrutto la proprietà pubblica demaniale e ldele fonti di produzione di ricchezza nazionale, donandole a soggetti privati, i quali sono inidonei a intervenire in situazioni di emergenza, in quanto perseguono i loro personali interessi e tolgono allo Stato i mezzi necessari per far fronte a calamità che investono l’intera Nazione.

Ne deriva che in situazioni come l’attuale, caratterizzata dall’aumento del prezzo del gas e da altri effetti negativi dovuti alla guerra in Ucraina, da un lato non possono essere contrastati dai privati e dall’altro non possono essere governati dallo Stato, privato della proprietà pubblica demaniale della ricchezza nazionale.

Particolare attenzione dedicano inoltre i media odierni alla situazione politica italiana caratterizzata da un forte scontro tra i vari partiti in lizza per le prossime elezioni. E oggetto di dibattito privilegiato è diventato l’argomento del taglio dei parlamentari, il quale ha esasperato gli effetti negativi del sistema maggioritario che, in contrasto con la Costituzione, e in particolare con il principio dell’eguaglianza del voto, fu a suo tempo decisa per favorire la governabilità ai danni della rappresentatività degli elettori.

La diminuzione dei parlamentari ha prodotto un effetto maggiore delle previsioni, poiché il sistema maggioritario, che tra l’altro come i fatti dimostrano, non ha mai assicurato l’auspicata governabilità, diventa oggi uno strumento per la formazione di una maggioranza che è in grado di mutare addirittura la forma di governo, sostituendo alla democrazia parlamentare una sorta di democrazia presidenzialista, la quale viene menzogneramente annunciata sia dalla Meloni, sia da Berlusconi, come il rimedio di tutti i mali.

Si tratta invece di un effetto perverso che mira a portare un uomo solo al comando distruggendo in pratica l’intera Costituzione e i suoi principi e diritti fondamentali, che costituisce l’obiettivo finale del sistema neoliberista e della P2 di Gelli. Osservo in proposito che una scelta di questo tipo, proprio perché incidente sui principi e diritti fondamentali, non può essere oggetto di revisione costituzionale ai sensi dell’articolo 138 della Costituzione, come quasi universalmente è riconosciuto dalla dottrina, e che di conseguenza, per attuare il presidenzialismo, sarebbe necessaria una nuova assemblea costituente che compili una nuova Costituzione, distruggendo per sempre quella attuale, giustamente definita la più bella Costituzione del mondo.

Di Paolo Maddalena

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Il mutamento climatico arriva a un punto di non ritorno, mentre sul piano globale domina l’arroganza della speculazione economica e finanziaria

Il mutamento climatico arriva a un punto di non ritorno, mentre sul piano globale domina l’arroganza della speculazione economica e finanziaria

La stampa odierna pone in risalto innanzitutto che il professor Antonello Pasini, primo ricercatore Cnr e docente di Fisica del Clima presso l’Università degli Studi Roma Tre, ha dichiarato che l’innalzamento della temperatura globale sta subendo una forte accelerazione, dimostrata dall’eccezionale calura di questi giorni, mai accaduta prima in Italia e in Europa, dall’innalzamento dell’acqua del mare, dallo scioglimento di tutti i ghiacciai e in particolare di quelli delle zone polari, cui è da aggiungere, come avvertono altre fonti, la diffusione di nuove malattie, come una forma di vaiolo, detto delle scimmie, mai diagnosticato in Italia, e accertato per la prima volta a Roma, a carico di un ragazzo che proveniva dalle Canarie.

Il Professor Pasini ha precisato che anche se si cessasse di emettere altro CO2, occorrerebbero almeno 20 anni per far diminuire quello esistente, di qui la necessità improrogabile di non immettere altri gas di questo tipo nell’atmosfera. Ma i nostri governanti hanno la mente impegnata sulla questione della guerra in Ucraina e il problema dell’aumento del gas viene da noi superato temporaneamente con il ritorno del carbone, fonte primaria di produzione di CO2.

Sembra che il mondo viaggi spedito verso la sua autodistruzione, succube dell’arroganza e dell’egoismo dei governanti, che hanno acceso e incrementano ora la guerra in Ucraina, dove appare prossima la conquista di Mariupol da parte dei russi, i quali peraltro continuano a bombardare l’intero territorio di questo Paese.

Alla base di tutto, come più volte ho detto, c’è l’invadenza del sistema economico predatorio neoliberista, che esalta l’egoismo e distrugge la solidarietà, e fa in modo che, in casi estremi, si abbandoni la civiltà per impadronirsi dei beni altrui mediante la forza della guerra.

Intanto in Europa l’effetto negativo di questo sistema colpisce direttamente l’Italia, la quale deve subire l’imposizione dell’Europa, che stabilisce il tetto del prezzo del gas sulla base di quanto indica il mercato interno dell’energia indicato da una società che ha sede in Olanda, mentre a Spagna e Portogallo è stata concessa un’eccezione da questo obbligo.

Un’altra imposizione dannosa per noi è il ricatto che l’Europa ci impone per concederci la prima quota del PNRR, quello che compare nell’articolo 6 del decreto concorrenza, che prevede la privatizzazione (e quindi il trasferimento di fonti di ricchezza e di profitti dal Popolo a singoli speculatori italiani o stranieri) dei servizi pubblici essenziali e persino dell’acqua.

Un obbligo che Draghi in Parlamento fa apparire come doveroso, in quanto non lo sfiora neppure l’idea che si tratta di un’imposizione che ci fa perdere fonti di produzione di ricchezza e profitti.

Insomma, stando alla politica di Draghi, il risultato è che la ricchezza e i profitti devono essere stranieri e all’Italia resta di essere il luogo dei lavoratori precari o disoccupati, mentre quanto appartiene alla proprietà pubblica demaniale del Popolo, secondo la Costituzione, deve essere svenduto agli speculatori soprattutto stranieri.

Pertanto non mi resta, come al solito e con sempre maggiore tristezza, di invocare l’attuazione degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.

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