L'Italia è sempre più distrutta dalle perniciose privatizzazioni

L'Italia è sempre più distrutta dalle perniciose privatizzazioni

L’impennata del Covid-19 assume forme impressionanti, i contagi di ieri sono in vistoso aumento per l’Italia (4.458 nuovi casi) e per l’Europa, mentre si registra una situazione fuori controllo per molti altri Stati nel mondo.

Tutto questo dovrebbe aprire gli occhi ai “negazionisti”, i quali, imperterriti, continuano ad affermare una loro verità che non ha nessun riscontro reale. Essi sono riusciti, addirittura, a far apparire la marcia per la liberazione del 10 ottobre a Roma, che aveva tutt’altri contenuti, in una marcia che inneggia al negazionismo.

Sul piano economico si registra ancora una volta quanto i nostri governi, passati e attuali, siano imbevuti di neoliberismo e, utilizzando le micidiali privatizzazioni, continuano a distruggere le fonti di produzione di ricchezza nazionale, che appartengono alla proprietà pubblica del Popolo italiano a titolo di sovranità.

Siamo arrivati al punto che le comunicazioni autostradali, le quali per definizione sono un servizio pubblico, sono state privatizzate, con la conseguenza che lo Stato, in una materia che appartiene a se medesimo, tratta alla pari con le S.p.A. concessionarie di tale servizio. Si tratta di un fatto aberrante e contrario a tutti i principi della Costituzione repubblicana vigente.

I Benetton, responsabili, secondo il convincimento comune, del crollo del ponte di Genova e della morte di 43 persone, si permettono di disattendere quanto già concordato, pretendendo di vendere le proprie azioni sul mercato anziché conferirle alla Cassa depositi e prestiti.

Insomma la volontà dello Stato, che deve esprimere la volontà del Popolo sovrano, viene disattesa da una qualunque S.p.A., meritevole di riprovazione per la pessima gestione delle autostrade loro date in concessione.

Qui lo Stato deve far valere i suoi poteri sovrani e revocare senza nessuna trattativa la concessione ai Benetton. Lo impone la Costituzione e le leggi del settore, se ed in quanto conformi alla Costituzione.

Subordinare l’interesse pubblico alla revoca della concessione all’interesse privato di una società siffatta significa calpestare i diritti fondamentali del cittadino e i principi fondamentali della Costituzione.

Che il governo adempia ai suoi doveri con disciplina ed onore (art. 54 Cost.) e non si faccia infangare da una società privata.

Altro caso nel quale le fonti di produzione di ricchezza nazionale sono diventate pascoli ubertosi per gli stranieri è quella di Piazza Affari, che, dopo essere stata ceduta agli inglesi (2007), e per ragioni inerenti a speculazioni britanniche, viene ora offerta sul mercato a una società francese (Euronext), come se l’Italia non dovesse avere voce in capitolo in questa vicenda. A quanto sembra l’Italia dovrebbe accontentarsi della partecipazione al capitale dell’istituenda società con un misero 10%, attraverso l’acquisto di azioni da parte della Cassa depositi e prestiti.

Come si nota è la micidiale privatizzazione, della quale ripetiamo sono responsabili i nostri governi, che ha prodotto questi effetti tanto perniciosi per gli interessi italiani.

Sono questi i problemi di fondo che dovrebbero apparire sui media, i quali si trastullano intrattenendo gli ascoltatori su problemi di secondo piano ed è proprio questa impostazione neoliberista che sta distruggendo la nostra Patria.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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