Nella prospettiva di una grande crisi globale le multinazionali si apprestano a impadronirsi del patrimonio pubblico e privato degli italiani

Nella prospettiva di una grande crisi globale le multinazionali si apprestano a impadronirsi del patrimonio pubblico e privato degli italiani

La stampa odierna diffonde pessime notizie, sia sul piano del contagio da corona virus, sia sul piano economico finanziario.

Il corona virus, che in Italia mantiene la sua posizione discendente, esplode in modo vorticoso negli Stati Uniti, dove sono stati registrati solo nelle ultime 24 ore 800 decessi, e gravissima appare anche la situazione del Brasile, dell’America Latina, dell’India e della Russia, la quale ha superato i 600 mila contagi.

A riguardo l’Oms avverte che nel mondo siamo prossimi ai 10 milioni di contagiati.

Ne prendano nota i “negazionisti” che con il loro atteggiamento provocano una situazione di lassismo nella popolazione.

Sul piano economico si prevede una generale diminuzione del Pil a livello globale. In Europa gli Stati più colpiti saranno Italia, Spagna, Francia e Regno Unito. Una perdita più lieve si prevede per la Germania e l’unico Paese per il quale non si prevedono perdite di rilievo è la Cina.

Impressionante è la previsione di Massimo Costa, country manager della Wpp, la più grande multinazionale di marketing in Italia, il quale prevede che il nostro Paese sarà terra di conquista da parte delle multinazionali, le quali sono pronte a un loro shopping presso di noi per rendersi padroni del made in Italy, tanto valutato a livello mondiale.

Come abbiamo più volte avvertito, l’Italia deve prepararsi a respingere questi assalti del mercato generale, sia immettendo moneta di Stato, sia trasformando le S.p.a. che gestiscono il patrimonio pubblico del Popolo in Enti pubblici, inalienabili, inusucapibili e inespropriabili, sia facendo ricorso all’istituto del Golden Power, di cui alla legge numero 21 del 2012, il quale consente al governo di opporre il suo veto alle delocalizzazioni, alle svendite, al cambio della sede legale e decisi da parte delle imprese che operano in Italia.

L’azione distruttrice della nostra economia svolto dai vari governi nell’ultimo quarantennio, deve essere sostituita da un’azione difensiva che tenga conto dei limiti posti alla proprietà privata dagli articoli 41 e 42 della Costituzione i quali dispongono che le contrattazioni non possono svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, mentre è compito del proprietario assicurare il perseguimento della funzione sociale dei propri beni.

In sostanza quello che è importante porre in primo piano è la difesa del patrimonio pubblico del Popolo, usando le nazionalizzazioni e bloccando le liberalizzazioni, le privatizzazioni, le delocalizzazioni, le svendite e le concessioni a lungo termine.

Questo non significa chiudersi nei confronti del mondo economico, ma significa solo difendere l’economia italiana da assalti distruttivi che portano alla sua totale estinzione.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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