Nel disastro economico provocato dal corona virus, occorre uscire dai limiti e dai legacci del neoliberismo imperante anche nelle opposizioni

Nel disastro economico provocato dal corona virus, occorre uscire dai limiti e dai legacci del neoliberismo imperante anche nelle opposizioni

Il contagio da corona virus diminuisce ancora un po’ in Italia, ma divampa fortemente in Brasile, negli Stati Uniti e in Cina.

I contagiati totali nel mondo, a oggi, sono più di 8 milioni e 170 mila unità, e i deceduti sono più di 440 mila.

Mentre la Cina ha adottato immediatamente ferree misure di sicurezza, il Brasile di Bolsonaro e gli Stati Uniti, patria del neoliberismo, non hanno adottato nessun provvedimento, con la conseguenza che in Brasile i contagiati hanno superato gli 880 mila contagi e i decessi sono, al momento, 43.959 e negli Stati uniti i contagiati sono oltre 2 milioni e 115 mila, con 116.250 decessi.

Ne prendano nota i cosiddetti “negazionisti” che ancora oggi si lamentano, non si sa se per ignoranza di questi dati, o per altri fini, delle misure di sicurezza adottate dal governo nella fase 3 del corona virus.

Sul piano politico è da osservare che il saggio richiamo all’unità del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha prodotto l’uscita dalla Camera dei Deputati degli appartenenti alla Lega e a Fratelli d’Italia, i quali hanno dimostrato così di non onorare il tricolore, che pure sbandierano nelle loro riunioni, ma di essere amici dei Paesi del Visegrad con a capo l’ungherese Orban, i quali agiscono contro i prestiti che l’Europa vorrebbe finalmente dare all’Italia.

Un atteggiamento riprovevole e contraddittorio, se non addirittura contrario agli interessi della cittadini italiani.

L’Italia è una Repubblica una e indivisibile (art. 5 Cost.) e tale unità deve emergere soprattutto nei casi di urgenza e necessità (art. 77 Cost.).

Compito dell’opposizione è quello, non di boicottare il governo in situazioni come quella attuale, ma di indirizzare al meglio le sue scelte. Le quali, a nostro avviso, dovrebbero riguardare la bonifica delle zone inquinate e la ricostituzione dell’equilibrio idrogeologico dell’Italia, nonché la riacquisizione al patrimonio pubblico delle fonti di produzione di ricchezza nazionale (tragicamente dissipata fra inesperti faccendieri privati e fameliche multinazionali), che l’articolo 43 della Costituzione individua fondamentalmente: nei servizi pubblici essenziali (si pensi alle autostrade), nelle fonti di energia (si pensi alla luce e al gas) e nelle situazioni di monopolio (si pensi alle ferrovie).

Ma queste idee sono molto lontane da quelle professate dall’opposizione, la quale si sta dimostrando in una forza fortemente neoliberista.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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2 Responses

  1. Sono completamente d’accordo con le proposte del Professore Scardovelli e quindi anche delle sue!! Grazie!! Noi dobbiamo lavorare nei territori divulgando le Vostre idee!! Solo Uniti ce là faremo 🇮🇹

  2. La Costituzione non soltanto dimenticata, ma purtroppo CALPESTATA !

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