Il pensiero economico neoliberista rischia di spaccare l'Europa

Il pensiero economico neoliberista rischia di spaccare l'Europa

Il contagio del corona virus sta rallentando. Le più colpite restano le regioni del nord, mentre molto minore è il contagio nelle regioni del Sud.

Intanto si parla di un allentamento delle restrizioni e, giustamente, il governatore della Regione Campania avverte che questo allentamento deve tener conto dei diversi tassi di infezione nelle varie regioni, nel senso che dovrebbero essere maggiori al sud e minori al nord.

La proposta di Ursula Von der Leyen

In Europa molto interessante appare la proposta di Ursula Von der Leyen, la quale annuncia di voler emettere 1000 miliardi di bond, garantiti dal bilancio della Comunità europea, e con il ricavato di essi finanziare le richieste da parte degli Stati secondo le loro necessità, causate dal blocco delle attività conseguenti alle restrizioni imposte dal corona virus.

Detti finanziamenti avverrebbero in parte a fondo perduto e in parte con bassissimi tassi d’interesse.

Gli Stati contrari alla solidarietà europea

A questa equa e solidale proposta si oppongono Germania, Olanda, Austria, Finlandia, Danimarca (che fa parte dell’UE, ma non della zona Euro) e Svezia, per cui si prevede che molto dura sarà la discussione su questo punto nel prossimo vertice dei Capi di Stato e di Governo, del prossimo 23 aprile.

Insomma, a causa della diffusione del pensiero unico dominante del neoliberismo, i paesi più forti vogliono schiacciare i paesi più deboli, eliminando così di fatto il cardine dell’Unione Europea e cioè “la coesione economica e sociale” dei Paesi membri.

A questo punto il gioco diventa duro

A questo punto il gioco diventa duro e l’Italia deve far di tutto per ricostituire il suo patrimonio pubblico anche con le necessarie nazionalizzazioni comunque mirando sempre a uno sviluppo sostenibile. Un patrimonio pubblico dissipato dai nostri governi che si sono succeduti dall’assassinio di Aldo Moro in poi.

Infatti solo in tal modo l’Italia potrà dimostrarsi economicamente più forte e competere così in condizioni di parità con gli altri Stati membri.

Firma la petizione contro il Mes: http://chng.it/wZvzDtGN

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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