All'orizzonte appare evidente l'esigenza di nazionalizzare

Ci sembra molto seria l’intervista rilasciata dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, dalla quale traspare con molta evidenza che da parte del governo e della stessa protezione civile è stato fatto tutto quello che umanamente era possibile fare, tenuto anche conto degli improvvidi tagli che, in obbedienza ai criteri predatori neoliberisti, sono stati apportati a questo settore essenziale per la previdenza e la protezione della salute dei cittadini.

Questi tagli alla luce dell’emergenza in atto dimostrano la poca lungimiranza dei nostri governi, i quali hanno così dimostrato di avere in mente, anziché un sistema economico produttivo di stampo keynesiano, che avrebbe portato gli italiani al benessere, le idee nefaste del sistema economico predatorio neoliberista, i cui effetti, come si è visto, sono ai danni del Popolo e a favore delle classi privilegiate.

Una notizia importante è quella della nazionalizzazione di Alitalia. Ma anche in questo caso sembra che nella mente del ministro Patuanelli ci sia l’errato convincimento che l’intervento dello Stato debba essere ridotto al minimo.

Se le circostanze attuali dimostrano chiaramente che l’Italia non può fare a meno di una propria compagnia aerea, perché ridimensionarla ai minimi termini, mettendo sul lastrico numerose famiglie? in tal modo condanniamo noi stessi ad essere sempre l’ultima ruota del carro.

In questo momento non manca la liquidità, dopo che da parte dell’Europa è stato accantonato il divieto degli aiuti di Stato e quelli del patto di stabilità.

Cosa impedisce dunque di partire con una compagnia già forte e organizzata da mettere alla pari delle altre compagnie europee e non restare in una situazione di minoranza diventando un facile boccone da mangiare da parte di chiunque, non appena i bilanci della compagnia siano tornati fortemente in attivo?

In questo momento occorre riprendere in mano l’intero sistema economico italiano che è stato improvvidamente venduto a inesperti faccendieri privati e a fameliche multinazionali, cominciando a creare, come volano dell’intera economia, almeno una banca pubblica, che potrebbe essere la Cassa Depositi e Prestiti, illogicamente trasformata in S.p.A., e riportando nel patrimonio pubblico: i servizi pubblici essenziali (le autostrade, le sorgenti d’acqua, le frequenze televisive e telefoniche ecc.), le fonti di produzione d’energia (luce, gas, acqua ecc.) e le situazione di monopolio, come prevede l’articolo 43 della nostra Costituzione Repubblicana e Democratica.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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2 Responses

  1. No mes in un paese democratico amo l’Italia la mia patria e dobbiamo difenderla non svenderla ai dittatori mondialisti

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