Solo una sanità pubblica forte può affrontare situazioni come il Covid-19

Solo una sanità pubblica forte può affrontare situazioni come il Covid-19

Di fronte a una minima buona notizia, da tempo sperata, e cioè il fatto che a Codogno non c’è stato più nessun contagio, a seguito delle ferree misure adottate, le altre notizie riguardano invece uno sviluppo in senso esponenziale del contagio da corona virus in Italia, in Europa e nel Mondo. I fatti dimostrano che il criminale sistema economico predatorio neoliberista ha dimostrato in pieno la sua enorme e irreparabile dannosità.

Il punto di forza di questo sistema sta nel trasferimento del patrimonio del popolo ai singoli privati, il che, in un momento di emergenza come quello attuale, rende estremamente difficile la lotta degli Stati contro i contagi e soprattutto il tentativo di effettuare cure efficienti nei confronti degli ammalati.

Mentre la Cina, che dispone di un fortissimo patrimonio pubblico, è riuscita a imbrigliare il morbo, portando i contagi da migliaia al giorno a soli 57 registrati ieri, l’Italia, è in grande affanno per aver trasferito ai privati gran parte della sanità pubblica.

Intanto la stessa Germania, che è stata la più ferma sostenitrice dell’austerity, attraverso la voce della Merkel e della Von der Leyen, afferma che è necessario attuare una maggiore flessibilità, mantenendo però il punto di non superare l’indebitamento oltre il 3% del Pil.

Si tratta di un ripensamento che fa capire quanto drammatica sia stata la soluzione di ricorrere all’Austerity, ma resta caparbio il punto di non uscire dal sistema economico neoliberista.

Un sistema che ha nella sua prospettiva quello della totale distruzione dei paesi deboli e la conquista di questi da parte dei paesi forti, come già avvenuto per la Grecia.

È da sottolineare inoltre che in virtù della vigenza di questo illogico sistema, l’Europa, lungi dal dimostrare solidarietà tra gli Stati membri, si comporta in modo egoistico: la Germania impedisce l’esportazione di mascherine, Francia, Inghilterra, Spagna e molti altri hanno fermato i voli da e per l’Italia, la Slovenia e l’Austria hanno chiuso le loro frontiere e persino Malta ha chiuso le sue frontiere nei confronti dell’Italia.

Insomma domina l’egoismo e molto problematici appaiono gli aiuti economici che l’Europa offre all’Italia: 25 miliardi in tutto.

Un aiuto concreto ci viene al di fuori dell’Unione europea e cioè dalla Cina, la quale, come riferisce il ministro degli esteri Di Maio, ha dato precedenza nel rifornire l’Italia, innanzitutto di medici specializzati che hanno affrontato per primi il picco dell’emergenza coronavirus, e poi 1000 ventilatori polmonari per la terapia intensiva, 2 milioni di mascherine normali, 100mila mascherine di massima tecnologia, 20 mila tute protettive e 50 mila tamponi per effettuare nuovi test. 

E nonostante ciò, se il virus, come probabile, manterrà la sua crescita esponenziale, l’Italia si troverà nell’assoluta impossibilità di curare gli ammalati con terapie intensive.

La lezione che dobbiamo trarne è che nei nostri rapporti con l’Europa dobbiamo evitare nel modo più assoluto le privatizzazioni, le delocalizzazioni di imprese strategiche, l’affidamento a singoli privati e a multinazionali straniere dei servizi pubblici essenziali (tra i quali c’è la sanità) e delle fonti di energia, nonché in genere di tutte le fonti di produzione di ricchezza, come del resto hanno già fatto Francia e Germania le quali si sono impadronite a man bassa delle maggiori fonti produttive italiane.

Dobbiamo inoltre dare un’interpretazione del concetto di proprietà privata, che sia conforme alle norme precettive e imperative degli articoli 41 e 42 della Costituzione, che pongono come condizione essenziale la funzione e l’utilità sociale della proprietà privata, rendendo nulli quei contratti che ledono gli interessi del popolo (art.1418 Codice civile).

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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