La politica governativa continua a seguire i canoni del neoliberismo

La politica governativa continua a seguire i canoni del neoliberismo

Mario Draghi, dopo le ovazioni ricevute da Confindustria, secondo quanto prescrive la tattica finora seguita dal pensiero neoliberista, ha dato esecuzione alla proposta di Confindustria di gestire un “patto sociale per l’Italia” incontrando per la prima volta i sindacati.

Si tratta di una attività volta a tener buone le masse, facendo intendere che il governo, che è chiaramente dalla parte delle grandi imprese, si preoccupa anche della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Infatti è stato questo l’unico argomento trattato, poiché si parlato di un maggior controllo sulle aziende per l’attuazione delle norme sulla sicurezza, ed è stata promessa da Draghi l’assunzione di 2000 ispettori del lavoro, nonché un provvedimento che autorizza le imprese a sospendere il lavoro per adeguarsi a dette norme.

Non si è parlato di salari, né di osservanza del contratto collettivo di lavoro. Dunque la libertà d’impresa continua ad affermarsi senza limiti. Sintomatico è il fatto che Altavilla, presidente di ITA, ha accelerato le assunzioni dal mercato dei dipendenti pubblici, vietando in modo eclatante le norme sul contratto collettivo di lavoro, nonché l’articolo 2112 del Codice civile, riformulato dalla legge 428 del 1990.

Inoltre la direzione di Gkn di Campi Bisenzio si è adeguata a quanto prescritto dalla sentenza del tribunale di Firenze e invitando i sindacati a un incontro, da tenere, non presso una sede istituzionale, bensì in Confindustria, dimostrando che detta impresa si ritiene al di sopra dell’ordinamento giuridico italiano e agisce solo secondo le direttive mercantili delle associazioni industriali. Insomma una beffa.

È necessario che il Popolo italiano si risvegli e che faccia valere, unito, il proprio diritto di resistenza contro le violazioni della Costituzione da parte delle grandi imprese che agiscono nel mercato, e in particolare faccia valere gli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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