Il guascone Renzi torna alla ribalta nell'interesse del suo partito e contro gli interessi del Paese

Il guascone Renzi torna alla ribalta nell'interesse del suo partito e contro gli interessi del Paese

Per quanto riguarda l’infezione da Covid-19, si registra una lieve flessione della curva dei contagi, ma il numero delle vittime resta altissimo (634 ieri)

Sul piano politico, difronte alla dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale, in caso di mancato accordo sulla ratifica della modifica del Mes, ha affermato che si sarebbe andati alle urne, il Pd e il Movimento 5 Stelle hanno trovato un accordo, sia pur con motivazioni abbastanza non convincenti. Sembra così scongiurato il pericolo di una spaccatura della maggioranza in sede di approvazione della modifica del Mes. Si tratta di una scelta molto delicata, sulla quale tuttavia noi abbiamo espresso e confermiamo il nostro dissenso, poiché una modifica di tale tipo farà cadere sulle spalle dei cittadini un ulteriore peso, costituito dalla necessità di salvare le banche, soprattutto francesi e tedesche, imbottite da derivati, che ne provocano la relativa crisi. Restiamo perciò convinti che un’operazione del genere, anche se giustificata dalle esigenze della politica, non è certamente conforme ai principi fondamentali della nostra Costituzione.

Per quanto riguarda l’organizzazione della struttura piramidale, prevista da Conte per la formazione del piano di investimento dei fondi del Recovery Fund, ha ricominciato, come suo costume, il guascone Renzi a porre delle difficoltà su questa scelta di Conte, minacciando che, ove questa passasse, il suo piccolo partito, Italia Viva (escluso da questa nuova struttura), voterebbe contro l’approvazione della legge di Bilancio.

È necessario sottolineare che questa scelta di Conte sembra determinata dal fatto che l’Europa non ha fiducia nella indipendenza e neutralità della nostra pubblica amministrazione. Anche in questo caso non mutiamo il nostro pensiero espresso nei giorni precedenti, secondo il quale la scelta di Conte non può essere considerata, a stretto rigore, come costituzionalmente corretta.

Senonché sembra che in questo caso le esigenze della politica e soprattutto lo stato di necessità in cui ci troviamo, possano prevalere su un’interpretazione stringente delle norme costituzionali.

Infatti la scelta di Conte sarebbe stata determinata dal fatto che essa è conforme a quella sperimentata per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova, che tanto entusiasmo ha riscosso sia sul piano nazionale che su quello internazionale.

Si potrebbe allora dire che essa risulta conforme ai principi di economicità, efficacia ed efficienza inerenti al buon funzionamento della pubblica amministrazione, come prevede l’articolo 97 della Costituzione.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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