Il contagio da Covid-19 rimane stabile. La notizia più importante sul piano economico ci arriva dagli Stati Uniti, dove il neoeletto presidente Biden ha indicato come ministro dell’economia la “keynesiana” Janet Yellen.
Si tratta di una svolta che non esitiamo a definire epocale, perché apre una speranza concreta per la trasformazione dell’attuale sistema economico predatorio neoliberista, che vuole accentrare la ricchezza in pochi miliardari, distruggendo il welfare e escludendo lo Stato dall’economia, verso la ricostituzione del sistema economico produttivo keynesiano, che prevede la distribuzione della ricchezza alla base della piramide sociale e l’intervento dello Stato come imprenditore.
È evidente che il primo sistema, come è in effetti avvenuto, mira solo all’accumulo della ricchezza da parte di pochi, mentre il secondo pone come elemento centrale dell’economia il valore dell’uomo e non del denaro.
Infatti secondo il keynesianesimo la distribuzione della ricchezza tra i lavoratori fa sì che questi si rechino ai negozi, che i negozi si rivolgano alle imprese e che le imprese assumano altri operai e producano merci, sviluppando l’economia generale con beneficio di tutti.
L’esempio americano potrebbe indurre alla riflessione su questo punto centrale dell’economia, sia in Europa, sia in particolare in Italia. La quale, a causa del dominante pensiero economico predatorio neoliberista, ha visto arretrare spaventosamente la propria economia, con l’acquisto da parte di società private, specialmente straniere, di industrie strategiche, servizi pubblici essenziali, fonti di energia e situazioni di monopolio, diventando vere pompe aspiranti dell’economia nazionale, la quale, di conseguenza, si è enormemente impoverita.
Altro esempio importante proviene sempre da oltre oceano, dove la senatrice Elisabeth Warren ha avanzato la proposta, condivisa dal Fondo monetario internazionale e dall’Ocse, secondo la quale dovrebbero essere tassati del 3% i patrimoni superiori al miliardo di euro e del 2% i patrimoni superiori ai 50 milioni di euro, con la conseguenza che per gli Stati Uniti ci sarebbe un guadagno annuo di 100 miliardi e, per quanto ci riguarda, se questa proposta venisse da noi adottata, si verificherebbe un guadagno di 10 miliardi di euro annui.
Come si nota, si comincia a prendere consapevolezza degli aberranti danni prodotti dal pensiero unico dominante neoliberista e si cominciano a prevedere misure riparatorie.
Purtroppo in Italia queste idee appartengono solo a una élite della popolazione, che tuttavia è in crescita, ma non ancora fanno parte dei convincimenti del governo e dei rappresentanti politici.
Ne è un esempio lampante la trattativa, ancora in corso, tra il Ministero dei Trasporti e i Benetton, a proposito della revoca della concessione relativa alle gestione delle autostrade, in seguito al crollo del ponte Morandi.
E, ancora una volta, di fronte all’inerzia del potere esecutivo emerge l’azione sostitutiva della magistratura, la quale, oltre l’azione in corso per il crollo del ponte di Genova, sta indagando per la cattiva manutenzione dell’autostrada Roma-L’Aquila, in 6 procure diverse, una delle quali, quella di Teramo, ha già emesso un decreto di sequestro di 27 milioni di euro a carico del gestore di uno dei tratti stradali in questione.
Ancora una volta invitiamo il governo a utilizzare i propri poteri autoritativi nei confronti delle società private che violano gli obblighi inerenti alle loro concessioni, mentre auspichiamo, come del resto sta facendo l’Associazione “la Società della cura”, sostenuta prevalentemente da Attac, e alla quale hanno aderito 270 altre associazioni, di diffondere le idee economiche di carattere keynesiano, troppo spesso smentite fraudolentemente da economisti neoliberisti.
Ce lo impone il titolo terzo, della parte prima, della vigente Costituzione italiana, repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”