Cominciano a emergere le responsabilità penali per la questione Covid e per le Autostrade

Cominciano a emergere le responsabilità penali per la questione Covid e per le Autostrade

Il contagio da corona virus appare stazionario, ma purtroppo ad altissimi livelli. In Italia, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 580 decessi e 35.098 contagi.

La ricerca sulle responsabilità per i danni apportati alla collettività, alle quali ieri abbiamo fatto cenno, pare stia facendo qualche timido progresso.

Per quanto riguarda la Sardegna, il consigliere regionale Angelo Cocciu ha dichiarato che il Presidente della regione Christian Solinas, fermo sostenitore della chiusura dell’Isola all’ingresso dei turisti, avrebbe avuto fortissime pressioni per la riapertura delle discoteche, causa prima dell’espansione della pandemia.

Si sottolinea anzi che il reingresso in Italia dei turisti sia stata la miccia che ha fatto esplodere il contagio nell’intera penisola.

Si tratta di una responsabilità gravissima, per la quale, a nostro avviso, sono coinvolti i gestori delle discoteche e coloro che hanno appoggiato i loro interessi, disinteressandosi della sicurezza e della vita di tutti i cittadini.

Se tutto ciò fosse vero, i giudici dovrebbero essere oltremodo severi nel punire i responsabili.

Altro fatto che pone in evidenza l’importanza dell’intervento della magistratura è quello che concerne le responsabilità di alcuni dirigenti di Autostrade in riferimento al crollo del ponte di Genova, per cui sono agli arresti domiciliari l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci , i direttori delle operazioni Paolo Berti Michele Donferri Mirella. Hanno inoltre subito l’interdizione per 12 mesi Stefano Marigliani — direttore del primo tronco Autostrade, ora trasferito a Milano —, Paolo Strazzullo — responsabile delle ristrutturazioni pianificate sul Morandi, che, per la Procura della Repubblica, non sono state mai eseguite — e Massimo Miliani.

Spesso si dice che la magistratura svolge un’azione di supplenza della pubblica amministrazione. Ma di fronte a fatti così gravi perché mai il Ministero dei Trasporti perde tempo nell’applicare la sanzione amministrativa della revoca della concessione ad Atlantia?

Chi non applica le leggi dello Stato contribuisce alla destrutturazione dello stesso, secondo gli insegnamenti nefasti del sistema economico predatorio neoliberista.

È indispensabile che tutti gli amministratori della cosa pubblica abbiano bene in mente i principi e i diritti fondamentali della nostra Costituzione repubblicana e democratica, la quale prevede che chi è investito di pubbliche funzioni (e lo sono anche i concessionari) deve agire con dignità e onore (art. 54 Cost.).

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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