Si rende necessario far valere la dignità del Popolo italiano nei confronti dell'Europa e di Atlantia

Si rende necessario far valere la dignità del Popolo italiano nei confronti dell'Europa e di Atlantia

La situazione del corona virus mantiene la sua posizione discendente in Italia e in Europa, mentre negli Stati Uniti il contagio è ormai fuori controllo. Nel mondo sono state superate 13 milioni di infezioni e i decessi sono più di 570 mila.

Per quanto riguarda la politica internazionale, è arrivato il momento che si faccia valere “la dignità” del Popolo italiano, sia nei confronti dell’Europa, sia nel caso della revoca a Benetton della concessione di Autostrade.

Il Presidente Giuseppe Conte ha dimostrato una lodevole fermezza, ma il timore è che sia sopraffatto dalle lobby neoliberiste, sostenute in Italia specialmente da Matteo Renzi. Preoccupa anche il tipo di informazione che si sta diffondendo, sia sul piano televisivo, sia sul piano della carta stampata.

Il fatto è che si ragiona in termini neoliberisti e che si dà per scontato che la trasformazione degli Enti pubblici economici in S.p.A. sia irreversibile.

Invece è proprio questo il punto centrale del discorso: i servizi pubblici essenziali, le fonti di energia, le situazioni di monopolio e le industrie strategiche devono essere nazionalizzate, nell’interesse del Popolo italiano.

Per quanto riguarda le autostrade sono fuori luogo le osservazioni sulle probabili perdite di denaro da parte dello Stato in caso di revoca delle concessioni.

Ciò è assolutamente falso e la stessa norma, prevista nell’ultima finanziaria (milleproroghe) che limita il risarcimento a 7 miliardi, è incostituzionale, perché viola i principi precettivi e imperativi “della funzione sociale” e “dell’utilità sociale” sanciti in modo chiarissimo dagli articoli 42 e 41 della Costituzione.

Dal punto di vista costituzionale, la sorte di Benetton, di Atlantia e di Aspi è definitivamente segnata in virtù di detti principi imperativi, per cui non resta al governo che dichiarare, in via di autotutela, la nullità di tutte le concessioni autostradali, provvedendo in pari tempo alla trasformazione di Anas S.p.A. in Azienda di Stato.

Si tenga presente che la forte resistenza degli attuali concessionari, contro la revoca delle concessioni stesse, dimostra quanto sia lucrusa la gestione delle autostrade ed è innegabile che queste ultime appartengono al Popolo italiano e che devono essere gestite da un’Azienda pubblica, che impedisca l’assorbimento di ricchezza da parte di imprese italiane e straniere e faccia tornare questi lauti guadagni nelle casse del nostro Stato.

Invitiamo il Presidente Conte a tener duro su questo punto e a non dimenticare l’urgenza della trasformazione di Anas da S.p.a. in Azienda Pubblica.

Infatti l’Azienda Pubblica persegue gli interessi di tutti gli italiani e porta denaro nelle casse dello Stato, mentre la S.p.a. persegue l’interesse dei soci e porta denaro nelle tasche di questi ultimi, siano essi italiani o stranieri, dando luogo a una netta perdita per il patrimonio pubblico italiano.

Un atteggiamento di pari dignità deve essere tenuto anche nei confronti dell’Europa, utilizzando, come ha affermato molto bene il Presidente Conte, il nostro diritto di veto, nonché la possibilità di ricorrere in ultima analisi alla Corte di giustizia europea e alla Corte internazionale dell’Aja competente in materia di Trattati, per sancire che Austria, Olanda, Svezia, Danimarca e Finlandia hanno impedito il perseguimento degli scopi fondamentali dell’Unione europea e cioè la stabilità dei prezzi e la coesione economica e sociale fra gli Stati membri, finalità ampiamente frustrate dall’atteggiamento predatorio e sopraffattorio dei citati Paesi, molti dei quali (Olanda, Lussemburgo, Belgio ed altri Paesi dell’Ue) sono diventati paradisi fiscali, in assenza di una legislazione europea uniforme in materia di fisco e di lavoro.

Occorre insomma un colpo di reni e Conte sicuramente passerebbe alla storia, se utilizzasse questo momento per affermare nei confronti di tutti la dignità e la forza morale e civile del Popolo italiano.

Tutto questo nel presupposto che il nostro Presidente Conte contrasti il pensiero neoliberista e ponga come obiettivo fondamentale per l’Italia e per l’Europa il ritorno a un sistema economico di stampo keynesiano, peraltro voluto dalla nostra Costituzione, che assicuri l’eguaglianza economica e sociale di tutti i Paesi membri, cambiando il volto all’attuale Unione europea, che è diventata soltanto uno strumento di sopraffazione dei Paesi economicamente forti su quelli più deboli.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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One Response

  1. Caro Professore
    Il suo auspico è completamente condivisibile
    Ma in Europa sanno, come lo sanno i Benetton, che Conte rappresenta poco più che se stesso e che gran parte della sua maggioranza, in modo trasversale a tutti i partiti che la compongono, non lo sosterebbe

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