L'accordo fra gli Stati europei del Mediterraneo trova un punto di forza nelle dichiarazioni del Premier spagnolo Sanchez

L'accordo fra gli Stati europei del Mediterraneo trova un punto di forza nelle dichiarazioni del Premier spagnolo Sanchez

La situazione mondiale dei contagi da corona virus tocca punte inimmaginabili, l’America Latina e i Caraibi si confermano nuovo epicentro della pandemia, con oltre tre milioni di contagi accertati, cifra sfiorata anche negli Stati Uniti, che oggi registrano un nuovo record giornaliero con 60 mila infezioni in sole 24 ore.

Ne prendano nota i “negazionisti”, molti dei quali continuano a diffondere notizie false, che inducono gli italiani ad allentare le necessarie misure di precauzione.

Sul piano politico notiamo con piacere che quanto abbiamo auspicato ieri è stato confermato da una intervista, rilasciata al Corriere della Sera, dal Premier spagnolo Sanchez, il quale ha posto in evidenza la necessità di un accordo tra Italia e Spagna per far prevalere in Europa, contro il pensiero neoliberista che la attanaglia, tre punti essenziali:

A) La coesione economica e sociale tra i vari Stati membri

B) Il rafforzamento della sanità pubblica

C) Un controllo del mercato interno europeo che avvantaggia gli Stati del Nord (spesso paradisi fiscali) a danno dei Paesi del Sud Europa

Il nostro auspicio è che questo tipo di accordo investa tutti gli Stati europei del Mediterraneo, comprendendo anche la Grecia, della quale stranamente per ora, non se ne parla.

Riteniamo che di fronte all’egoismo palese di Olanda, Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia è indispensabile che si levi forte la voce egualitaria e solidale di tutti i Paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo.

Come ha affermato Sanchez, o l’Europa seguirà questi principi o si dissolverà nel nulla. E in questo secondo caso resta indispensabile una forte unione fra gli Stati mediterranei.

Sul piano interno non condividiamo la conferma della concessione delle autostrade ad Atlantia, da parte del Ministro per le Infrastrutture, il quale ha dimenticato che le autostrade sono state costruite dagli italiani e che i relativi notevoli guadagni spettano agli italiani.

D’altronde le concessioni ai Benetton di Atlantia devono ritenersi nulle per violazione della Costituzione, la quale, all’articolo 43, sancisce che i servizi pubblici essenziali, nella situazione in cui ci troviamo, devono essere in mano pubblica o di comunità di lavoratori o di utenti.

Il governo, anziché prolungare i tempi, avrebbe dovuto far uso del suo potere di autotutela, per salvaguardare gli interessi degli italiani, revocando immediatamente le concessioni autostradali alla famiglia Benetton, responsabile del crollo del ponte di Genova che è costato ben 43 vittime.

È d’altro canto un assurdo parlare di un contrasto tra diritti del concessionario e poteri del Popolo italiano, i cui interessi, per Costituzione, prevalgono a titolo di sovranità su qualsiasi diritto soggettivo, specie quelli erroneamente vantati dagli speculatori.

E per questo che esiste il potere di autotutela della pubblica amministrazione attraverso il quale possono farsi valere in qualsiasi momento gli interessi generali.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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