È evidente che escludere le spiagge dai beni comuni è un puro assurdo

I promotori della proposta di legge di iniziativa popolare sui beni comuni sembra che accettino talune nostre proposte come quella dell’azione popolare per la tutela dei beni comuni. Un dibattito che andava fatto prima della presentazione della richiesta di iniziativa popolare si sta svolgendo posteriormente e continuerà in Parlamento.

È per questo che Attuare la Costituzione presenterà un disegno di legge di iniziativa parlamentare che possa contrastare lo schema di legge della Commissione Rodotà e far in modo che il Parlamento decida alla luce della Costituzione e non in base ad idee campate in aria.

A tal proposito non si può dimenticare che il testo Rodotà disconosce la proprietà pubblica e quindi l’azione popolare, definisce titolari dei beni comuni le pubbliche amministrazioni e i privati (in modo che le multinazionali possano acquistare i beni comuni) non pongono l’accento sul fatto che l’obiettivo fondamentale è porre i beni comuni fuori commercio, infine arrivano all’assurdo di considerare le spiagge un bene in appartenenza necessaria alla pubblica amministrazione, la quale può venderle con obbligo di destinazione, facendo così un bel regalo agli alberghi che si affacciano sulle spiagge stesse.

È evidente che escludere le spiagge dai beni comuni è un puro assurdo.

Per avere maggiore chiarezza sul tema in questione, riproponiamo il video del Professor maddalena sull’argomento, restando aperti a qualsiasi eventuale confronto: