L'assoggettamento della politica alla grande finanza

L'assoggettamento della politica alla grande finanza

I dati del giorno riguardano tre gravissimi problemi riconducibili ad una sola causa.
Il primo problema è costituito dal fatto che la nave della Ong Lifeline non riesce ad attraccare a Malta, così le persone tratte in salvo dalle acque del Mediterraneo restano ancora in mare con tutti i disagi che questo comporta, mentre l’Europa discute su chi deve accoglierle.
Il secondo problema sono i dati dell’Istat sull’aumento inarrestabile della povertà in Italia (5 milioni di poveri assoluti +9.000.000 appena al di sopra della soglia di povertà: dare davvero allarmanti).
Il terzo dato è costituito dalla vendita di Embraco da parte di una multinazionale brasiliana, venduta ad una multinazionale israeliana. In modo che si continua a donare i nostri profitti allo straniero e rendere i nostri lavoratori come pura merce. L’opinione pubblica, influenza dei media e dei politici, che parlano sempre un linguaggio menzognero, si ferma alla considerazione dei singoli problemi i quali in vero non potranno mai essere risolti se non se ne rimuove la causa.
La causa come più volte abbiamo detto è il passaggio, determinato dalle stesse leggi nazionali o federali, dal sistema economico produttivo di stampo keynesiano al sistema economico predatorio di stampo neoliberista. Il capitale non investe in attività produttive, preferisce investire in attività finanziarie speculative. Con l’assoggettamento della politica alla finanza. Basterebbe che ogni paese occidentale abrogasse quelle le leggi incostituzionali che hanno tolto al popolo sovrano il potere di regolamentare l’economia, rendendo sovrani assoluti le multinazionali e la finanza.
L’Inghilterra e altri paesi del vecchio continente quando sbarcarono nelle Americhe distrussero i poveri indios che erano inferiori per numero e per capacità di difendersi. Oggi accade l’inverso il popolo africano che è numericamente molto maggiore dei popoli del vecchio continente, spinti dalle guerre e dalla fane cercano scampo nella vecchia Europa. Opporsi con la forza a questo flusso migratorio è impossibile poiché la logica dei numeri da ragione agli immigrati. C’è una sulla via da seguire: restituire il maltolto, da parte delle multinazionali, agli originari proprietari del cosiddetto terzo mondo e aiutare questi ultimi a ottenere un livello di vita accettabile.
Il tutto in una prospettiva di integrazione, di giustizia e di pace. Lo impongono gli articoli 2 e 10 della Costituzione i quali sanciscono il rispetto dei diritti dell’uomo e ci impongono di concedere il diritto d’asilo agli stranieri ai quali sia impedito nel proprio paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana.
Paolo Maddalena

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