I politici neoliberisti si schierano con il più forte nella guerra fra Israele e Hamas

I politici neoliberisti si schierano con il più forte nella guerra fra Israele e Hamas

Sorprende l’atteggiamento dei nostri politici e cioè di: Letta, Salvini, Boschi, Tajani, Cioffi (m5s), ma anche della sindaca di Roma Virginia Raggi, i quali si sono uniti, insieme con gli ebrei romani, davanti alla sinagoga del ghetto, proclamando, per un verso la necessità di una soluzione pacifica della guerra in atto tra Israele e la Striscia di Gaza, e, peraltro, il loro appoggio a Israele, Paese enormemente più forte dal punto di vista economico e militare.

Schierarsi con il più forte, di per sé, non è un fatto lodevole. E dimostra l’attuazione pratica del pensiero neoliberista, secondo il quale i deboli sono senza difesa e i forti hanno il diritto di prevalere, in virtù del principio nefasto che favorisce il potere economico.

È da precisare che secondo l’Onu, la Striscia di Gaza appartiene ai palestinesi, mentre secondo Israele fa parte del proprio dominio, per cui sarebbe giuridicamente lecito mantenere gli abitanti di questa zona, 1,7 milioni di persone rinchiuse in appena 360 chilometri quadrati, in una situazione spaventosa dal punto di vista igienico-sanitario, senza acqua potabile e con l’irrogazione elettrica di solo 4 ore al giorno, con l’obbligo di non potere né uscire, né entrare, in questo piccolissimo spazio di terra.

Prendere posizione in contrasto con le statuizioni dell’Onu è, a mio avviso, illegittimo, e significa schierarsi con una delle due parti in conflitto.

Pertanto i suddetti politici italiani hanno posto in essere un’attività costituzionalmente illegittima, poiché avrebbero dovuto parlare soltanto di una soluzione pacifica del contrasto.

Infatti l’articolo 11 della nostra Costituzione afferma che: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Violare la libertà dei popoli e ritenere giusta una guerra di aggressione costituisce, a mio avviso, la più grave violazione anche di altri due articoli della Costituzione: l’articolo 3, primo comma, secondo il quale: tutti gli uomini “hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, nonché il secondo comma, dell’articolo 54, nel quale si legge che: “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”, e non è escluso che in questo caso i nostri politici hanno finito per dare un pessimo esempio ai cittadini italiani assumendo una posizione che potrebbe, in determinate ipotesi, configurare l’istigazione alla violenza.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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One Response

  1. Non sono assolutamente d’accordo, se sei più debole non hai 2000 missili da 40000 euro l’uno e non attacchi per cavolate come uno sfratto, dopo 70 anni che si rassegnano come hanno fatto i sudtirolesi. Io se fossi in Israele gli avrei già annessi.

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