Mentre infuria il Covid-19, specie in India, Brasile e Germania, si apprende che il Ponte Morandi, in 21 anni di gestione privata, ha distribuito agli azionisti circa il 100% dei guadagni

Mentre infuria il Covid-19, specie in India, Brasile e Germania, si apprende che il Ponte Morandi, in 21 anni di gestione privata, ha distribuito agli azionisti circa il 100% dei guadagni

Nella riunione di ieri con tutti i capi delegazione dei partiti di maggioranza e i ministri interessati alla stesura del PNRR (Piano nazionale di resistenza e resilienza) il Presidente Draghi ha dimostrato grande fermezza nel mettere da parte le beghe politiche e parlare unicamente di vaccini e Recovery Fund.

Peccato che la stessa fermezza egli non ha posto nella determinazione delle misure che il Recovery Plan prevede nella lotta contro il Covid-19, considerato che in detto documento su 221 miliardi disponibili la spesa per la sanità è sancita a soli 15 miliardi di euro, laddove la crisi sanitaria in atto richiede somme molto più ingenti per la indispensabile ricostituzione della sanità pubblica.

Insomma in sede pratica è il virus che batte Draghi, ciò perché nella mente del nostro Presidente del Consiglio domina il nefasto pensiero neoliberista, che pone come centro dell’azione di governo la privatizzazione delle funzioni pubbliche e in primo luogo della stessa sanità pubblica. Dimenticandosi così che le funzioni amministrative, ai sensi degli articoli 118 e 119 della Costituzione, non sono delegabili, ma devono essere svolte dalla pubblica amministrazione e cioè da organi dello Stato/Comunità, come sancito dall’articolo 1 della Costituzione.

Quest’errore di prospettiva del nostro capo del governo è provato dai fatti. Il corona virus, mentre noi procediamo alla quasi totale eliminazione delle restrizioni, mantiene le sue posizioni in Italia, e avanza in modo spaventoso in India, dove si parlava di immunità di gregge, mentre al contrario si apprende oggi che in nessun Paese al mondo si era registrato un numero così alto di contagi nelle 24 ore: ieri l’India ha contato 314.835 nuovi casi di Covid. Sei grandi ospedali nella capitale non hanno più ossigeno e il 99% delle terapie intensive è occupato (nel Paese ci sono almeno 16 milioni di malati) e le vittime accertate nella sola giornata di ieri sono 2.104.

E altrettanto avviene in Brasile dove infuria la variante brasiliana del corona virus.

Quanto inidoneo, per soddisfare le esigenze di tutti, sia l’attuale sistema economico predatorio, patologico e incostituzionale neoliberista è dimostrato peraltro dalle ultime notizie che si apprendono a riguardo delle indagini sul Ponte Morandi.

Da tali indagini emerge che fino al 1999, data della sciagurata privatizzazione autostradale, l’Anas, azienda di stato, aveva speso 24 milioni di euro per assicurare un’ottima manutenzione. Mentre dal 1999, e cioè dalla data di subentro dei Benetton nella gestione del Ponte, fino al crollo del Ponte stesso, pur ottenendosi elevatissimi guadagni (si parla per questo periodo di una media di 600 milioni di utili all’anno) sono stati spesi per la manutenzione del Ponte solo 400 mila euro. Distribuendo dividendi agli azionisti compresi fra l’80 e il 100% degli utili.

Prego il capo del governo Mario Draghi, con tutto il rispetto che un cittadino deve verso chi esercita funzioni pubbliche, che egli riveda i suoi convincimenti sulle privatizzazioni ed esamini caso per caso, insieme al suo Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, se esistono in Italia situazioni analoghe, perché a questo punto le responsabilità penali, civili e amministrative potrebbero riguardare anche gli organi del governo.

Ribadisco, come al solito, che l’articolo 54 della Costituzione impone a chi è investito di funzioni pubbliche di operare con disciplina e onore (attenzione alla parola disciplina) e che i problemi, relativi alla nostra gravissima situazione economica, possono risolversi soltanto osservando gli articoli 1, 3, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione, che sembra non siano stati osservati nella compilazione del Recovery Plan.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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