Governo e Parlamento sbandano e l'Italia corre verso l'autodistruzione

Governo e Parlamento sbandano e l'Italia corre verso l'autodistruzione

Dalla stampa odierna si trae il convincimento di una grave confusione di idee nel rapporto fra governo e maggioranza parlamentare.

A parte ogni polemica, mi preme sottolineare che i parlamentari, in palese violazione della modifica all’articolo 9 della Costituzione, che fa obbligo al legislatore di proteggere la vita degli animali, ha aumentato da 6 mesi a tre anni il periodo in cui rimane ancora lecito utilizzare le inaudite sofferenze degli animali ai fini della fabbricazione dei farmaci. È ciò è avvenuto senza tener conto del fatto che, come dimostrato dalla scienza, imporre queste atroci sofferenze agli animali è assolutamente inutile, perché ci sono migliaia di altri strumenti per la fabbricazione di farmaci idonei a salvaguardare la vita dell’uomo.

Una decisione estremamente oscura sotto il profilo e la considerazione della vita umana come parte della vita universale che ovviamente comprende anche la vita degli animali e delle piante.

Si direbbe che è stato sconfitto sul nascere quell’auspicato mutamento dell’orientamento costituzionale antropocentrico a favore del biocentrismo.

Altro effetto estremamente negativo è quello dell’approvazione della messa a gara a bando europeo del litorale marittimo, fluviale e lacuale italiano, ponendo così in commercio un servizio pubblico essenziale che, essendo di preminente interesse generale e oggetto di proprietà pubblica demaniale del Popolo italiano, non può essere, né alienato, né svuotato di contenuto, concedendo a stranieri la cosiddetta piattaforma gestionale del servizio stesso (in termini privatistici si direbbe: donare agli stranieri l’usufrutto di tali beni e riservare al Popolo la nuda proprietà pubblica).

Il che è assolutamente inammissibile, poiché ai sensi dell’articolo 42, primo comma, primo alinea: la proprietà pubblica non solo è inalienabile, ma è anche incomprimibile, e cioè piena ed è inidonea ad essere svuotata del suo contenuto.

In conclusione la cosa più grave è che governo e maggioranza hanno le idee offuscate dal pensiero neoliberista, il quale vuole che siano in mano privata tutte le fonti di produzione di ricchezza nazionale, affidando così al caso, piuttosto che a una chiara programmazione economica dello Stato, la stessa politica economica, la quale è diventata un puro nome privo di significato, in quanto non più idonea a perseguire fini di interesse pubblico. L’Italia è diventata così il luogo dello shopping delle multinazionali e dei Paesi economicamente più forti, che comprano la nostra ricchezza a prezzi stracciati, provocando disoccupazione, riduzione della domanda interna, fine dello sviluppo economico e quindi miseria generalizzata.

Come al solito invito tutti a dare attuazione agli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

Come iscriversi all'associazione del Presidente Maddalena

Dopo tante modifiche peggiorative della nostra Costituzione finalmente una modifica in senso positivo

Dopo tante modifiche peggiorative della nostra Costituzione finalmente una modifica in senso positivo

La stampa odierna dà molto risalto agli intrighi e alle lotte dei parlamentari, ponendo in evidenza la proposta dell’intramontabile Berlusconi (il quale ha creato la sua fortuna ottenendo, in pieno contrasto con la Costituzione, la concessione senza termine – il che è un assurdo – delle molto lucrative frequenze radio-televisive, ingiustamente sottratte al Popolo italiano), di rifondare il centro-destra come ago della bilancia tra Salvini e Meloni.

Ma desidero tuttavia lasciare da parte questo dannoso chiacchiericcio per annunciare l’ottima notizia della modifica definitiva degli articoli 9 e 41 della Costituzione, approvata ieri dal Parlamento a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, e che pertanto non dovrà essere sottoposta al referendum confermativo (art.138 Cost.).

Si tratta di un avvenimento storico, poiché esso aggiunge al principio antropocentrico, su cui è fondata la Carta costituzionale, quello biocentrico, che pone al centro della tutela costituzionale l’ambiente nella sua interezza, che consiste nella sfera di circa 4 chilometri che circonda la terra (vedi definizione di ambiente della dichiarazione di Stoccolma del 1972 e sentenza della Corte costituzionale n. 378 del 2007).

E sottolineo in proposito che l’aggiunta all’articolo 9 del riferimento all’ambiente, alla biodiversità e agli ecosistemi e all’obbligo del legislatore di regolare la tutela degli animali ( il tutto nell’interesse della presente e delle future generazioni), vuol dire che da oggi in poi deve essere posta in primo piano quella gloriosa giurisprudenza costituzionale che ha considerato l’ambiente bene di valore primario e assoluto, non bilanciabile con altri interessi e, noto di sfuggita, vengono tra l’altro cancellate le due sole sentenze della Corte costituzionale, che hanno ammesso detto bilanciamento a proposito della legge obiettivo di Berlusconi e a proposito dell’Ilva.

Di questa importante svolta va reso onore ai proponenti DE PETRIS, NUGNES, COLLINA, PERILLI, GALLONE, L’ABBATE, BONINO, CALDEROLI e altri, che, agendo trasversalmente, e quasi in riparazione dei catastrofici errori delle precedenti modifiche costituzionali (vedi per tutte la modifica del titolo quinto di Bassanini), hanno ampliato l’area dei principi costituzionali inderogabili, adeguando l’intero ordito della Carta costituzionale alle esigenze del nostro tempo.

Molto importante è anche la modifica all’articolo 41 della Costituzione (relativo ai limiti posti alla proprietà privata, a favore dell’utilità sociale, della sicurezza, della libertà e della dignità umana), con la specifica aggiunta della tutela della salute e dell’ambiente, rendendo così indiscutibile l’applicabilità a detti ultimi beni di quanto disposto dall’articolo 1418 del Codice civile, in ordine alla dichiarazione di nullità.

Di questa trasformazione costituzionale dovrà tener conto il governo per quanto concerne le delocalizzazione di tante imprese, le quali per loro maggiore profitto gettano sul lastrico migliaia di famiglie.

Purtroppo anche oggi è da segnalare il caso della Pfizer (che negli ultimi tempi ha prodotto 23 miliardi di fatturato e 7 miliardi di profitto), la quale ha annunciato di voler tagliare oltre 200 posti di lavoro nella sua filiale di Catania, nonostante tale impresa sia in forte attivo e disponga di lavoratori di grande spessore per esperienza e livello culturale.

Insomma questa modifica costituzionale pone in evidenza quanto mi sono sentito in obbligo di sottolineare da oltre 20 anni, in ordine alla necessità di non porre sul mercato, e cioè di non privatizzare, il demanio costituzionale, i cui beni sono inalienabili, inusucapibili e inespropriabili.

Con un piccolo filo di speranza in più, invito tutti a dare attuazione agli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

Come iscriversi all'associazione del Presidente Maddalena